giovedì 9 ottobre 2014

APPROFONDIMENTO SUL REGOLAMENTO EDILIZIO



“Il Piano offrirà opportunità di lavoro a piccole imprese locali, rilanciando, nel suo piccolo, l’occupazione ad Alpignano. Permetterà poi al Comune di introitare oneri di urbanizzazione da utilizzare per la manutenzione e il territorio.”



Non lo abbiamo detto noi, ma è la frase evidenziata nel volantino che vedete qui sopra, che l’Amministrazione comunale ha diffuso la scorsa estate nelle buche delle lettere di tutti i cittadini.

Vediamo di capire in che rapporto sta questa propaganda con quanto discusso nello scorso Consiglio Comunale in materia di edilizia.

L’antefatto è che la maggioranza qualche mese fa ha approvato il Regolamento Edilizio, di cui il Comune di Alpignano non era dotato. Trasmesso alla Regione, come da prassi, questa l'ha restituito dicendo che per essere approvato, il nostro Regolamento, avrebbe dovuto essere emendato in due articoli, poiché esiste un regolamento-tipo della Regione che ha degli articoli immodificabili dai Comuni. Uno di questi riguarda il modo con cui si calcolano le altezza dei fabbricati. Per fare un semplice esempio, per il calcolo delle cubature da realizzare su un terreno, si è sempre tenuto conto di un’altezza pari a m 2.70; oggi dobbiamo considerare almeno m 3.00-3.10 metri, ovvero includere lo spessore dei solai, perché così chiede la Regione.

Questo che cosa comporta? Sempre per fare un esempio, su un terreno di circa 1000 mq, con un indice di cubatura pari a 1.20 mc/mq, avrei potuto costruire 1200 mc, ovvero 444 mq. Invece col nuovo regolamento, potrò continuare a costruire 1200 mc, ma avrò solo 387 mq di superficie, perdendo circa 60 mq.

Tuttavia gli oneri di urbanizzazione al Comune li pagherò sempre per 1200 mc. L’amministrazione non perde apparentemente nulla, a scapito del cittadino. Ma forse non sarà nemmeno così, perché coloro che avevano l'opportunità di fare un piccolo ampliamento rischiano di non poterlo più fare, perché troppo oneroso rispetto ai benefici in termini di superficie abitabile. In termini più speculativi, questo potrebbe significare una svalutazione dei propri terreni edificabili di circa il 15%; ma questo è l’aspetto che ci interessa meno analizzare, pur avendo delle conseguenze pratiche sui bilanci comunali, perché gli oneri di urbanizzazione, che nel bilancio di previsione sono ipotizzati su un tot di interventi, potrebbero non entrare, mettendo in discussione la volontà dell’amministrazione di finanziare quanto riportato nel volantino illustrato.

Gli alpignanesi hanno due possibilità: o non fare le operazioni aspettando il nuovo piano e le sue modifiche, fossero anche in qualche modo tamponate dall’Allegato energetico ancora in discussione, oppure “perdere” il 10-15% dell’investimento programmato.



L’invito di Alpignano SiCura era di sospendere l’atto per trovare una soluzione, anche con il supporto dei nostri tecnici, che potesse armonizzare il Regolamento edilizio, il Piano Regolatore in esame (che recepisce quindi modi di calcolo delle cubature non approvati dalla Regione e quindi da correggere) e l’Allegato energetico.

Ritenuto “intempestivo”, l’intervento viene rapidamente liquidato dalla maggioranza, anche perché non compreso: non volendo fare cassa attraverso “la speculazione”, si è dichiarato che gli oneri non interessano. Forse per finanziare le opere e servizi in città si hanno altre idee…

L’Assessore competente, pur ritenendo l’“osservazione centrata”, essendo “contrario ad aspettare perché aspettando non si fa mai nulla”, ha invitato i Consiglieri ad approvare il Regolamento. Poi si vedrà…



E infine, un link un po’ umoristico, con cui abbiamo scherzosamente preso in giro il nostro consigliere, che ha discusso praticamente da solo una buona parte dello scorso Consiglio Comunale, dato che forse era l’unico ad aver letto e analizzato i documenti. Alzando sempre lui solo la mano, per intervenire, ci ha fatto venire in mente questa storiellina, che ci aiuta a tirarci un po’ su il morale:



4 commenti:

  1. a parte la possibile condivisione della vs richiesta di sospensiva della delibera del Regolamento Edilizio, tutto il resto, oltre che non condividerlo, non lo capisco: una doccia fredda su un orientamento di pensiero di un gruppo -politico- di persone che pensavo di altra e diversa levatura. E che invece ora scopro uniformate al passato, ad un passato vecchio, deleterio e disastroso. Spero ancora di sbagliarmi ma come posso se questo è il vostro principale mezzo di comunicazione con i concittadini e quindi come tale, ogni frase, ogni parola pubblicata credo sia stata preventivamente condivisa da tutto il gruppo politico.
    Leggendo questo vostro post, non mi piace, mi irrita e mi delude intuire anche nel vostro gruppo una visione dell'ambiente così gravemente conformata al "già visto" e "già subìto", del territorio non già come il Bene Primario per eccellenza, fondamentale, unico. limitatissimo ed irripetibile e quindi da difendere in ogni modo, ma come qualcosa da sfruttare, un qualcosa su cui speculare, preoccupandosi unicamente di quei proprietari che vedrebbero svalutati del 15% i loro terreni -diventati edificabili-. Il rapporto ISPRA ci dice che, nonostante la crisi, in Italia mediamente si consumano 8 metri quadrati di terreno ogni secondo; 480 m2/ora. Non pensiamo che questo sia terrificante dato che tali cementificazioni sono senza ritorno, sono "per sempre"? Di questo ci si deve preoccupare, non di chi vuole fare soldi su un bene unico del quale nessuno dovrebbe mai sentirne il pieno possesso e i pieni diritti. E' ora -è già tardi- che ognuno di noi rallenti la frenesia del consumismo, del possesso, della distruzione, che guardi con occhi diversi ciò che ci circonda, che interiorizzi che la terra non è nostra ma dei nostri figli e nipoti che ce l'hanno data in prestito per preservargliela; a noi adulti che abbiamo il potere di farlo, per loro.
    Il vostro post, con le considerazioni che purtroppo se ne traggono, è ancora più irritante, stride e fa più male perché esce proprio in concomitanza con l'ennesima, l'ultima in ordine temporale tragedia italiana, ora a Genova. Ognuno di noi si deve sentire responsabile -con il nostro modo di pensare, di comunicare con gli altri, di fare informazione, con le nostre scelte- di ciò che avviene in Italia -e non solo-, dei morti che ormai con certezza dobbiamo mettere in conto ogni autunno o ad ogni pioggia un po' più intensa. Ancor di più se questo cittadino ambisce ad amministrare una città. Credo che tutti dovremmo possedere "istintivamente" un concetto che ho sentito esprimere da un assessore della nuova amministrazione di Rivalta: "dobbiamo renderci conto che ogni volta che impermeabilizziamo/cementifichiamo un metro quadro di terreno, creiamo i presupposti per una futura tragedia, per piangere dei morti".
    Se un'amministrazione dichiara -e se ciò corrisponde al vero!!!- che non vuole fare cassa attraverso “la speculazione” e perciò non essere interessata agli oneri di urbanizzazione, ha il mio plauso e va nella direzione giusta per salvare il salvabile.
    Se invece si concepisce normale e lecito finanziare le opere ed i SERVIZI (!!!) con gli oneri di urbanizzazione, significa non aver ancora visto i danni provocati in tutta Italia dalla abrogazione del vincolo di destinazione d'uso di tali oneri, usati ormai anche per compare la carta igienica. Perché la vostra frase "Forse per finanziare le opere e servizi in città si hanno altre idee…" non lascia spazio ad altre interpretazioni. Fornasier Armando

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    1. Carissimo Armando, ho letto con molto interesse il tuo intervento e so bene quanto la parte ambientale e del consumo del suolo ti stia a cuore. Credimi che è argomento (uno dei) che Alpignano Sicura valuta con attenzione. Forse il sottoscritto in Consiglio Comunale non è riuscito a spiegare bene le motivazioni profonde che stanno dietro a quell'intervento. E' stato un intervento che cercava di mettere in luce alcune opportunità che con il nuovo Piano Regolatore stiamo perdendo e come quella scelta in particolare non vada nell'ottica di una nuova reale volontà di una architettura senza comsumo di suolo, bensì alla penalizzazione dei cittadini Alpignanesi in senso generale, anche (non solo e forse non l'ho sottolineato a sufficienza) di quei piccoli interventi che potrebbero riqualificare le nostra aree di trasformazioni, sia dal punto di vista urbanistico, ma anche della sostenibilità e della vivibilità del territorio, Ben altre sono le scelte che invece dovremmo cercare di arginare. Tre esempi; che bisogno c'era di individuare altre due aree di espansione di edilizia residenziale? Che bisogno c'era di avere delle aree di espansione di tipo industriale? Non potevamo queste ultime legarle invece alla decolazzazione di attività industriali piazzate in zona non omogeee o incongruente e che potrebbero essere restituite al territorio come aree verdi? Ti sei chiesto come mai c'è tanta voglia di mettere sul piano regolatore una strada che, occupa suolo, che ha, a mio avviso, problemi idraulici, non risolve il problema ciclo-pedonale dell'attraversamento della ferrovia da parte dei residenti della zona sud di Alpignano e che a mio avviso non avremmo nemmeno i soldi per realizzare? Non si poteva prevedere un'altro tracciato? Ti sei chiesto se non c'è la possibilità (non troppo remota) che i terreni compresi fra la strada e la parte già urbanizzata diventino edificabili? Quello si che potrebbe essere nuovamente un intervento che da leggersi come "vendita" del territorio per far cassa con gli oneri di urbanizzazione. Penso che noi tutti dovremmo essere più attenti alla lettura dei provvedimenti, e nel mio caso più attento sull'efficacia dei contenuti dei propri interventi che ti assicuro (come fra l'altro ha già fatto Tamara in modo più efficace del sottoscritto), vanno nell'ottica di rendere Alpignano più vivibili, anche (e non solo) a partire dall'aspetto del rispetto del suolo. Un grazie comunque per il tuo pensiero che è stata comunque un'opportunità in più di riflessione sul mio operato
      Gianni Brignolo

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    2. Caro Armando
      ho letto con altrettanto interesse il tuo intervento a proposito del nostro ultimo blog e mi sono reso conto di quanto ancora c'è da fare in tema di comunicazione e di relazione politica. Contrariamente a coloro che mi hanno preceduto non entro nel merito della questione se non per sottolineare che l'ingresso di qualunque norma, anche quelle che io considero migliorativa dello stato delle cose, necessita, per non essere prevaricante, di un periodo di transizione nel quale si definiscono le modalità di introduzione della innovazione che si vuole apportare.
      Questo è il senso del nostro interventi in CC, nulla più. Nulla è più odioso di un potere che si ostina a imporre le sue logiche.
      Il tema della riduzione dei consumi e, come in questo caso del consumo di suolo, è tra le nostre priorità; così come lo sono la riduzione dello spreco di risorse ed il controllo di tutte quelle decisioni che potrebbero divenire speculative e lucrative a scapito del bene comune e del territorio.
      In tema di comunicazione mi stupisce come tu non riesca a distinguere, questo è ciò che si evince dal tono perentorio del tuo intervento, la differenza che passa tra un gruppo politico come il nostro, che cerca di costruire consenso civico consapevole, dal più fanatico dei palazzinari (figura retorica) presente nella più parte dei partiti tradizionali inclusi quelli presenti sul nostro territorio. Se c’è qualcuno a cui urlare la tua giusta indignazione verso i soprusi ambientali prova a vedere alla tua sinistra e all’idea di economia che ancora oggi resiste all’interno dei partiti che la compongono; rivolgiti anche a destra non ti mancherà l’ispirazione. Per quanto ci riguarda siamo un gruppo politico che vorrebbe progettare una città sostenibile valorizzando il paesaggio , l’ambiente, gli spazi pubblici. Abbiamo voglia di essere presenti sul territorio come interlocutori attivi di un cambiamento che crediamo possibile.
      Un caro saluto Roberto Canola

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  2. grazie per le risposte perché le considero utili a tutti, a chi vi conosce e a chi non vi conosce, a chi si interessa delle politiche nel proprio territorio e a chi si limita a fare la solita abitudinaria crocetta quando gli viene richiesto. Alla lettura del vostro "Approfondimento..", dopo qualche indecisione e qualche ragionamento sono intervenuto e volutamente in quel modo; ora mi reputo soddisfatto del risultato che significa solamente aver ottenuto -credo- una maggiore chiarezza di quanto esposto nel vostro post. Siccome sono convinto che l’informazione sia più che importante, fondamentale, credo che essa debba essere chiara, semplice, immediatamente e facilmente comprensibile, da tutti, senza lasciare spazi ad interpretazioni o anche solo al minimo dubbio. E questo vostro sito è uno strumento tra i più importanti -sicuramente non l’unico- di contatto con i cittadini.
    Sono certo che Tamara, Gianni e Roberto che ringrazio per essersi prodigati a rispondermi, in queste poche righe avranno trovato anche la risposta ai loro dubbi.
    Grazie anche a tutto il gruppo di AS per il Lavoro costantemente svolto. Armando

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